Una strana “secchezza” dei piedi. Potrebbe trattarsi di una micosi?
La tinea pedis è la forma più diffusa di micosi superficiale potendo interessare in alcune nazioni più del 50% della popolazione. Si distinguono diverse forme cliniche in base alla sede iniziale di parassitazione e al tipo di lesioni.
La forma interdigitale desquamativa più conosciuta come “piede d’atleta” e anche la più frequente, è caratterizzata da vescicole e sottile desquamazione a livello del 3°- 4° spazio dei piedi. L’agente eziologico principale è Trichophyton mentagrophytes var. interdigitale .
In alcuni casi la proliferazione della flora batterica favorisce l’instaurarsi di forme macerative ed erosive di tinea pedis. In particolare i germi Gram – come Pseudomonas aureginosa interagiscono con i miceti mediante la produzione di sostanze che ne inibiscono temporaneamente la proliferazione occultandone quindi la presenza. Questo porta a quadri cutanei molto impegnativi per il grado e l’estensione delle aree disepitelizzate ponendo spesso anche problemi di diagnosi differenziale.
La forma plantare desquamativa secca è caratterizzata da desquamazione a piccoli lembi della superficie plantare. Questa forma di micosi può presentare fasi di vescicolazione più o meno intensa accompagnate da intenso prurito con tendenza alla cronicizzazione e interessamento secondario delle unghie. I momenti di riacutizzazione spesso coincidono con le stagioni più calde quindi primavera e estate, poichè la sudorazione del piede favorisce la proliferazione fungina. La causa più frequentemente di queste forme cliniche è Trichophyton rubrum.
“Problemi di diagnosi differenziale”
Le micosi plantari si prestano frequentemente ad essere confuse con altre dermatiti e quindi trattate in modo improprio con conseguente cronicizzazione.
La principale dermatosi non micotica che entra in diagnosi differenziale con la forma micotica plantare è l’eczema disidrosico che si presenta con vescicolazione e prurito.
Anche la psoriasi può presentarsi con iniziali lesioni vescicolo-pustolose o intensa desquamazione più o meno pruriginose.
A livello interdigitale la semplice macerazione da iperidrosi o da igiene non corretta possono essere confuse con la forma micotica interdigitale desquamativa.
La diagnosi certa di una micosi plantare deve quindi fondarsi su una corretta interpretazione del tipo di lesioni, della loro disposizione a livello della superficie plantare, dell’ evoluzione nel tempo, della sintomatologia ed essere confermata da un esame micologico completo (microscopico + colturale) eseguito da un dermatologo esperto in materia che esegua in prima persona prelievo del campione cutaneo ed esaminazione dello stesso in laboratorio.
Regole di prevenzione
La prevenzione deve avere come finalità principale quella di mantenere l’ambiente cutaneo in condizioni di buona igiene e normale idratazione prestando particolare attenzione alle pieghe cutanee e alla superficie plantare.
A livello degli spazi interdigitali dei piedi possono svilupparsi condizioni di particolare umidità e macerazione soprattutto a livello del 3° e 4° spazio interdigitale nei soggetti che indossano calzature pesanti per lavoro, negli sportivi, nei soggetti che non si asciugano correttamente dopo la detersione. Tali fattori predispongono quindi la cute degli spazi interdigitali e anche quella plantare ad essere colonizzata da eventuali miceti qualora il soggetto si trovi a frequentare spogliatoi, piscine, impianti termali, docce di impianti sportivi e/o balneari. Tali superfici infatti per l’elevato passaggio di persone a piedi nudi e per le condizioni di umidità ambientali albergano le specie più ubiquitarie di dermatofiti. Sarebbe buona norma quindi cercare di indossare calzature più traspiranti, eliminare l’acqua tra le dita dopo la doccia, indossare sempre ciabatte su superfici ad elevato passaggio, utilizzare detergenti e polveri ad azione antimicotica in occasione delle pratiche sportive.
Terapia
L’eradicazione dei miceti a livello della superficie plantare e degli spazi interdigitali non è cosa semplice.
Il microclima particolare della cute dei piedi, le abitudini e le modalità di igiene predispongono alle forme croniche.
Si impone pertanto uno schema di trattamento personalizzato ed articolato diviso in una prima fase di trattamento con lo scopo di arrivare alla guarigione clinica e micologica e secondariamente mirato alla prevenzione delle recidive.